
Via il ciuccio!
Via il ciuccio? Prima di tutto capiamo perché piace ai nostri bambini:
- il ciuccio risponde al naturale istinto del bambino di succhiare, che è per lui un bisogno primario perché legato alla nutrizione;
- aiuta i neonati a riprodurre sensazioni piacevoli e di tranquillità, favorisce il rilassamento e stimola la capacità di auto-consolazione del bambino;
- la suzione è la principale modalità con cui i bambini iniziano a conoscere il mondo: per scoprirlo, lo assaggiano letteralmente e mettono tutto in bocca. E il ciuccio è fatto apposta per questo!
- procura sollievo e aiuta ad allontanare le paure e a controllare il senso di solitudine. Inoltre, mitiga e rende più sopportabili i momenti di distacco dalla madre, perché il piccolo impara a tranquillizzarsi da solo attraverso un’azione che lo riporta a uno stato di benessere.
Ci sono cose importanti da ricordare:
- il ciuccio è un oggetto consolatorio, ma non deve mai essere considerato un sostituto del rapporto mamma-bambino. Evitiamo di proporlo al nostro piccolo ogni volta che piange per porre fine al pianto stesso: NON mettiamolo a tacere tappandogli letteralmente la bocca.
- Se si allatta al seno, è preferibile evitare il ciuccio per il primo mese di vita del neonato: le modalità di suzione del seno e del ciuccio sono molto diverse.
- Adeguiamo le dimensioni del ciuccio all’età del bambino e prediligiamo quelli con forma anatomica rispetto ai ciucci tradizionali: sono simili a una goccia un po’ schiacciata e si adattano meglio al palato dei bimbi, evitando così il rischio di danneggiarlo
- Numerosi studi dimostrano che l’uso del ciuccio può proteggere dal rischio di morte in culla (SIDS), perché, succhiando, il neonato non incorre nelle apnee notturne.
- Evitiamo di immergerlo in sostanze dolci affinché i nostri bimbi lo prendano più volentieri: se non lo vogliono, non è necessario utilizzare l’inganno! E se questo non ci basta, pensiamo che tale abitudine favorisce la formazione della carie e altera la percezione dei sapori
Meglio il ciuccio o il pollice?
I pareri sono discordanti: per alcuni il pollice è più naturale e, poiché è sempre a disposizione, favorisce la capacità di autoconsolazione; per altri, invece, è più dannoso per il palato, perché non ha la forma anatomica. Inoltre, il ciuccio può essere tolto, il pollice no! E se il ciuccio viene tolto intorno ai 24-36 mesi non danneggia la formazione delle arcate dentarie.
Come abbandonare il ciuccio?
- Come spesso accade, devono essere pronti anche i genitori, così anche i piccoli accetteranno il grande cambiamento. Tra i 24 e i 36 mesi massimo è un buon limite di riferimento. Visto che noi lo sappiamo prima, prepariamoci per tempo.
- Predisponiamo l’abbandono del ciuccio quando capiamo che può essere pronto anche il bimbo: se ci sono stati cambiamenti importanti -un trasloco, la nascita di un fratellino…- meglio posticiparlo di qualche mese.
- Una volta deciso, cerchiamo di non tornare indietro anche se ci sono pianti che ci mettono in difficoltà.
- Prepariamo il bimbo abituandolo a usare il ciuccio sempre meno: per un po’ lasciamoglielo usare solo in privato, in alcune situazioni concordate, come la nanna o gli spostamenti in macchina.
- Evitiamo di fare sparire il ciuccio nel nulla. È un gesto crudele e irrispettoso: meglio coinvolgere il bambino in modo attivo. Funziona molto bene inventare una storia con lui in cui, per esempio, ci può essere una fatina che porta con sé il ciuccio quando non serve più: la fatina lo sa che lui è capace di lasciarlo! Prepariamo allora un bel pacchettino col ciuccio, che la fatina prenderà di notte e in cambio gli lascerà un piccolo dono.
- Enfatizziamo il fatto che il nostro bimbo sta crescendo, ma volgiamo questo aspetto in positivo. Non basta dire “ormai sei grande”, perché può spaventarlo, confonderlo o trasmettergli l’idea che crescere sia soltanto una perdita di abitudini, privilegi e momenti di coccole. Mostriamogli quotidianamente la bellezza del crescere: possiamo coinvolgerlo in attività fino a quel momento a lui precluse, sottolineando come sia sempre più capace di fare tante cose, proprio come mamma e papà. Ai bimbi piace fare cose da grandi, puntiamo su questo!
E infine, cosa fondamentale, dimostriamogli con gesti e parole che sappiamo che sta facendo una cosa molto importante!
Dott.ssa Elisabetta Rossini
Dott.ssa Elena Urso