L’autorevolezza è un comportamento che miscela con pazienza e cura l’autorità che i genitori devono esercitare con l’ascolto e la capacità di mettersi nei panni del bambino, che ha competenze specifiche diverse da quelle degli adulti.
Questo comportamento, in realtà, è anche frutto dell’amore incondizionato che mamma e papà devono ai figli.
L’amore è un bisogno primario fondamentale per vivere e crescere come il sonno, il cibo e le funzioni organiche. Ecco perché NON deve mai essere messo in discussione. Come?

  • Quando siamo arrabbiati: diciamo chiaramente che mamma e papà amano i loro figli anche se sono arrabbiati. In questo modo i bambini capiscono che l’amore per loro è autonomo, NON dipende cioè dall’umore dei genitori. Così anche quando c’è bisogno di una punizione “simbolica”, il bambino non si sentirà mortificato come persona. Per esempio: “La mamma ti vuole bene, ma questa cosa non si può fare”.
  • Evitiamo di pronunciare frasi ricattatorie: “se fai così, mamma non ti vuole più bene”. Perché il bambino potrebbe percepire che l’affetto dipende da quanto lui è bravo. Al contrario, un bambino HA BISOGNO di sapere che è amato. Ciò che pian piano imparerà è che ci sono comportamenti che meritano approvazione e altri biasimo.
  • Circoscriviamo complimenti e rimproveri alle azioni. Esempio: “Alla mamma non piace quando fai così”, oppure: “Sei stato proprio bravo a fare quel disegno”. In questo modo il bambino sa che il giudizio è rivolto a un ambito specifico è non è assoluto sulla sua persona. Sarà motivato a migliorare in caso di “errore”, anche perché avrà sperimentato con piacere l’apprezzamento.

Dott.ssa Elisabetta Rossini
Dott.ssa Elena Urso