L’ascolto
Ascolto: una parola pruriginosa, perché ha spesso il sapore di un’eccessiva astrazione. Cosa vuol dire ascoltare? Che cos’è l’ascolto interiore?
E’ una disposizione dell’animo e della mente che apre l’interesse al mondo e a sé. L’atteggiamento per cui, quando una persona ci parla, ci guarda, ci chiede, si attua una sospensione del tempo e l’attenzione si concentra lì, su quelle parole, su quegli sguardi, su quelle domande.
Come rendere concreto tutto questo con i bambini, per i quali il nostro ascolto è vitale?
Ancora una volta con piccoli (ma fondamentali) gesti quotidiani:
- Torniamo a casa dal lavoro, siamo stanchi e i bambini cercano la nostra attenzione. Diciamo loro con calma che prima ci cambiamo e poi dedicheremo loro un po’ di tempo. Possono bastare anche solo 10 minuti, in cui ci dedichiamo a loro in modo esclusivo (niente telefoni, computer, televisione). Dieci minuti in cui farci raccontare la giornata o giocare insieme senza distrazioni. Questo breve tempo per i bambini è prezioso, perché è assoluto e dona la profonda percezione che mamma e papà sono interessati a loro.
- Siamo impegnati in un’attività che non possiamo interrompere e il bambino ci chiede qualcosa. Evitiamo di rispondere superficialmente e distrattamente pur di liquidarlo. Diciamogli piuttosto che, appena finito, ascolteremo ciò che vuole dirci. In questo modo saremo DAVVERO attenti alle parole del bambino.
- Quando è possibile, mettiamoci ad altezza di bambino o prendiamolo in braccio… Insomma diamo segnali anche col corpo che siamo in uno stato di ascolto, che siamo protesi ad accogliere le sue parole.
- Evitiamo sia di interrompere i bambini quando parlano sia di anticiparli, perché pensiamo di intuire cosa vogliono dirci. Aspettiamo che trovino loro le parole e che finiscano il discorso
- Anche noi dovremmo evitare di interrompere all’improvviso un’attività del bambino perché riteniamo più importante ciò che abbiamo da dirgli noi. A meno che non si debba ad andare a scuola ad esempio…
- Parliamo e ascoltiamo il nostro partner: i bambini apprendono molto per imitazione.
- Valorizziamo quello che ci racconta il nostro bambino: anche le cose che a noi sembrano più banali, per lui sono importanti. E quando ce le racconta, chiede tacitamente la nostra approvazione.
- Anche quando non capiamo fino in fondo il nostro bimbo, diciamogli che comprendiamo il suo stato d’animo e che siamo lì per lui. Ci sono momenti in cui neanche lui sa esattamente cosa vuole o cosa prova; per questo ha bisogno che mamma e papà ascoltino la sua confusione e se ne facciano carico, per liberarlo da un peso troppo grave per la sua età.
Dott.ssa Elisabetta Rossini
Dott.ssa Elena Urso