La gelosia è sana e dimostra la capacità di amare dei nostri figli.

È bene che sia accolta e non colpevolizzata: per il bambino l’amore materno è un bisogno primario, che ne garantisce la sopravvivenza.

I bimbi si sentono fortemente minacciati da un altro piccolino che necessita delle continue attenzioni della mamma. Noi dobbiamo accompagnarli nella conoscenza del nuovo arrivato, rassicurandoli sul fatto che l’amore si moltiplica, non si divide.

Come fare tutto questo?
Con piccoli gesti quotidiani, perché i bambini hanno bisogno di fatti più che di parole.

  • Arriva il neonato dall’ospedale: che diventi un momento di festa! Per esempio, facciamo trovare un piccolo regalo per il maggiore dicendo che glielo porta il fratellino.
  • Quando i parenti/amici vengono a fare visita, chiediamo loro di salutare prima il maggiore; il piccolo non si offenderà, considerando che non sa ancora di essere al mondo, e il più grande sarà molto gratificato.
  • Prima di dar da mangiare (allattamento o pappe) al piccolo, conviene fare un patto con il bimbo più grande: “Dopo aver dato la pappa a lui, la mamma starà solo con te a leggere, giocare…”. Si otterranno così due momenti esclusivi rispettivamente per l’uno e per l’altro.
  • Se l’età del maggiore lo consente e lui ha voglia, coinvolgiamolo nella cura del fratellino: si sentirà importante in modo giocoso e non impegnativo.
  • Teniamo sempre presente che anche il maggiore è un bambino, perciò evitiamo frasi del tipo “Cerca di capire, perché ormai sei grande”, che aumentano il senso di colpa senza una motivazione valida.
  • Diciamo al primogenito: “Sai, TU mi hai insegnato a diventare una buona mamma”. Perché questo lo aiuta a sentirsi speciale come prima.

Ricordiamoci poi che una gelosia NON evidente non vuol dire che sia assente: cova di certo sotto la cenere; è meglio vedere una bella fiammata! Soprattutto quando la differenza di età tra fratelli è grande, il sentimento potrebbe esprimersi in altri ambiti, diversi da quello familiare. Per esempio, se il bambino è in età scolare potrebbe verificarsi un calo del rendimento, comportamenti più aggressivi verso i compagni o addirittura comportamenti regressivi (fa il bimbo piccolo).
Niente paura! È normale: l’importante è che siano atteggiamenti monitorati e limitati nel tempo. Il consiglio è quello di dedicargli un po’ più di attenzione e (perché no?) di coccole.

Dott.ssa Elisabetta Rossini
Dott.ssa Elena Urso