La fiducia
Proviamo a osservare un bambino che porta una brocca d’acqua in tavola. Cosa vediamo? Vediamo un bambino molto impegnato a raggiungere la tavola senza versare neanche una goccia d’acqua. I bambini si impegnano e vogliono renderci fieri di loro: è importante rispecchiarsi positivamente negli occhi di mamma e papà.
Ma cosa accade in genere? In genere il bambino non ha ancora fatto in tempo a mettere mano sul manico della brocca che arriva perentoria e un po’ intimidatoria la voce dell’adulto presente: “Attento a non rovesciare l’acqua!”
In realtà il bambino NON ha nessuna intenzione di far cadere l’acqua! Anzi! E non solo si impegna con grande serietà, ma ha tutte le abilità per raggiungere con successo la tavola.
Ci sono molte occasioni in cui ci comportiamo come sopra, in assoluta buona fede. Quando i bambini ci aiutano a cucinare: spesso diciamo loro come addobbare la torta; quando saltano sul divano: attenzione, perché ti fai male…
In questi casi basta tenere presente 4 regole base:
- Se decidiamo di dare fiducia a un bimbo, diamogliela e basta. Senza caricarlo di ansie tutte nostre . Dovesse poi capitare “un incidente”, mostriamogli come recuperare.
- Ricordiamoci sempre che i bambini sono abili e lo diventano ancora di più se sono sicuri di sé. E lo sono se noi siamo sicuri di loro.
- Se ci accorgiamo che i bambini sono stanchi, quindi meno capaci di controllare le proprie azioni, modifichiamo noi le attività. Per tornare agli esempi precedenti: invece dell’acqua diamo loro il cestino del pane. Se vogliono saltare, diamo un limite: “Ancora tre salti e poi basta”.
- Evitiamo paragoni. Incoraggiamoli a far nuove esperienze, senza dire “Se lo fa tizio, allora puoi farlo anche tu”. Un bambino è in grado di fare molte cose se è messo nelle condizioni per farle. Non c’è bisogno di aggiungere uno sprone competitivo in più.
In questo modo il bambino potrà comunque sperimentarsi e noi saremo più tranquilli.
Dott.ssa Elisabetta Rossini
Dott.ssa Elena Urso