Giochi da maschio o da femmina?
Spesso desta stupore vedere una bambina che gioca con ruspe o pistole. E ancor più spesso fa quasi scalpore vedere un bambino con un bambolotto in mano. Di solito si apostrofa la prima come “maschiaccio” e il secondo come “femminuccia”.
In questo caso però è proprio un errore: per i bambini i giochi sono giochi e basta. Se li lasciamo liberi di scegliere, maschi e femmine utilizzeranno tutto in modo indifferente, perché tutto (il mondo) suscita interesse e curiosità.
La differenza tra giochi maschili e femminili è determinata dagli adulti e ancor più da chi deve vendere questi giochi.
I bambini giocano e presto cominciano i cosiddetti giochi simbolici, cioè quelli che riproducono una realtà. Perciò, se li lasciamo fare, noteremo che anche i maschi vorranno utilizzare palette, scope e ferri da stiro; e le femmine si dedicheranno a cacciaviti, ruspe e martelli. Perché per loro è tutto una novità, tutto è campo per sperimentarsi e conoscere.
Alcuni esempi:
- I maschi che giocano con le bambole: stanno riproducendo un comportamento di cura che è lo stesso di quando giocano con un animale di peluche.
- Le femmine che trascurano barbie e pentolini per darsi al salto alla corda o arrampicarsi sugli alberi sono bambine più “fisiche”, che mettono alla prova se stesse e le proprie potenziali abilità.
In fondo nessuno si stupisce (o dovrebbe stupirsi!) se un uomo spinge una carrozzina o una donna guida un camion; allora perché farlo con i bambini che semplicemente esplorano il mondo nella sua interezza e complessità?
Evitiamo di proiettare pregiudizi sui bambini e lasciamo loro la meravigliosa possibilità di giocare, senza ambiti preconfezionati.
Così impareranno a conoscere ciò che amano e ciò che li annoia, ciò che li diverte e ciò che richiede la loro attenzione…Impareranno pian piano a conoscere se stessi.
Dott.ssa Elisabetta Rossini
Dott.ssa Elena Urso